L’Avvocato: icona di stile e business. Curiosità e storia
La Juve piace agli italiani perchè vince, non ha il nome di una città e perchè il suo nome ricorda qualcosa che piace a tutti, la gioventù.
Gianni Agnelli avrebbe festeggiato lo scorso 12 marzo 100 anni e così delineava ad Enzo Biagi il suo amore per la Juve. L’Avvocato fu uomo di successo a livello imprenditoriale: stimato Re della Fiat, dalla carriera brillante e dalle scelte di successo.
Era figlio di Edoardo Agnelli e Virginia Bourbon Del Monte dei Principi di San Faustino, secondo dei 7 figli della coppia, e fu non solo imprenditore ma anche politico, senatore a vita, ufficiale del Regio Esercito e AD della Fiat.
Era l’Avvocato di nome e di fatto, anche se non aveva mai sostenuto l’esame da procuratore, e seppe portare alla celebrità, oltre al loro talento, personaggi come Platini e Del Piero, il suo Pinturicchio.
Henry Kissinger, ex Segretario di Stato degli Stati Uniti d’America, e tra i politici più importanti del ‘900, ricorda l’amico Gianni Agnelli:
“Una volta andammo allo stadio a Torino per un match fra Juventus e Napoli che terminò con molti goal, credo sei o sette. Era una grande passione condivisa. Ma il problema è che Gianni voleva sempre andare via dallo stadio dieci minuti prima della fine e spesso le partite erano in bilico in quegli ultimi minuti. Ma non c’era nulla da fare, uscivamo”.
E poi l’altro suo grande amore, la Ferrari, rilevata da Enzo Ferrari, e portata al top con Schumacher. E Villar Perosa, suo quartier generale, l’amore per lo sci e la vela: Gianni Agnelli fu una vera e propria icona di stile al maschile, tra le poche del secolo scorso, capace di trainare il mercato della moda e degli accessori, ad esempio con quell’orologio sul polsino della camicia. E il look brizzolato, il naso aquilino, la “r” moscia così affascinante.
Un grande uomo, simbolo di un’Italia che – forse – non c’è più.