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Tra cene a casa e feste private, mai presentarsi a mani vuote, bene i fiori e ottimo un liquore dopo cena

Il tempo passa, le mode tramontano, ma i classici non finiscono mai in soffitta, come le cene privè e i party at home ambitissimi negli anni’60 quando le serate dell’Aga Khan in Costa Smeralda o dei Marzotto a Valdagno erano eventi a cui tutti volevano essere invitati. Le regole d’oro per la cena perfetta nel periodo post vacanziero sono semplici e vanno osservate. Regola prima, mai presentarsi a mani vuote a casa di amici. Un cadeau è sempre la scelta giusta, soprattutto fiori: non gigli, no gerbere. Ottimale, soprattutto se in confidenza, rimane il liquore post cenam. Giocando in casa, la distilleria Poli (l’elisir limone il top), da oltre un secolo offre liquori, grappe e distillati che diventano da degustazione o come il noto Martini che in mix con altre bevande non esagera nel grado alcolico. Attenzione però a non guastare l’equilibrio della cena.

Prediligere tovaglie e tovaglioli di lino con orlo a giorno e caraffe di vetro traditional style

Ottimo nel mood country chic donare un vasetto di marasche sotto spirito (le più buone in assoluto quelle dell’azienda agricola di Teresa e Orazio a Cappello, di cui la Bormioli vorrebbe la ricetta). Per i padroni di casa, l’importante è tenere vivo il dialogo con gli ospiti. Prediligere tovaglie e tovaglioli di lino con orlo a giorno e caraffe di vetro traditional style, magari abbellendo la tavola con centrotavola alle erbe aromatiche (scaccia zanzare) e candele (no profumate).
Il dolce: rigorosamente a cucchiaio come il tiramisù o varigati biscottini secchi. Attenzione ai dettagli: il cucchiaio da caffè è diverso da quello da the e non fare confusione con la disposizione dei calici e soprattutto il tovagliolo a sinistra.

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Bicchieri di acqua, i più belli quelli colorati di Nason Moretti di Venezia. Posateria Richard Ginori. Luci in interno, meglio se soffuse. Ultima ma non per importanza: no e ancora no all’uso dello stuzzicadenti a tavola anche, anzi soprattutto, se siete in due a tavola. Che sia in casa, all’ombra di una veranda estiva o in riva al mare, il mood conviviale è quello giusto. Ultimo consiglio? Non si dice mai bon appétit.

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