Sono i tre moschettieri del design contemporaneo: Michele, Alberto e Michele a rapporto per raccontarmi la loro su design, bonus e creatività
MAM Architetti è uno studio di architettura fondato da Michele Cecchetto, Alberto Zampieri e Michele Zorzan.
Come è nato MAM Architetti?
Michele, Alberto e Michele sono 3 persone legate da una profonda amicizia e stima reciproca che un giorno hanno capito che assieme avrebbero potuto creare qualcosa di veramente bello ed efficace in un ambiento sereno e professionale. Ciascuno di noi arriva da esperienze e da formazioni profondamente diverse tra loro, caratteristica che ha reso ancora più interessante il legame professionale in quanto perfettamente complementari gli uni agli altri. C’è chi di noi è un dettaglista, chi ama la composizione architettonica, chi ha alte competenze cantieristiche, chi è specializzato nel residenziale privato, chi nel restauro, chi nel pubblico e chi nel commerciale. MAM architetti, nonostante l’evidente acronimo, non è lo studio di tre professionisti che vogliono far risaltare il loro nome ma è un contenitore di idee, specializzazioni, collaborazioni ed esperienze di vita in cui il concetto chiave è fare squadra. Crediamo infatti che la figura dell’archi-star sia ormai obsoleta e debba invece farsi strada l’dea di uno studio di collaboratori in cui nessuno è capo di nessuno ma si è tutti alla pari, indipendentemente da Michele, Alberto o Michele. Per questo motivo riteniamo importante ringraziare persone indispensabili alla crescita dello studio come l’arch. Riccardo De Cani ed Erica Bolis.
Fantasia, professionalità e talento: cosa conta di più nel lavoro di architetto?
Non solo devono esserci tutte queste componenti ma ne servono anche tante altre. Servono altresì determinazione, fermezza, competenza, capacità organizzative e di problem solving, senso critico, doti comunicative e soprattutto disponibilità ad emozionarsi sempre per il lavoro che si fa. Dietro a ciascun progetto, anche il più piccolo, si racchiude tutto questo e anche di più.
Di quali progetti siete più orgogliosi e perché? E cosa bolle in pentola (progetti) per i prossimi mesi?
Non esiste un progetto che esca dal nostro studio di cui non siamo orgogliosi, altrimenti non uscirebbe. Tuttavia se dobbiamo esprimere un affetto particolare nei confronti di uno solo di essi, sicuramente il progetto a cui siamo più legati è l’Head Quarter di OMIS non solo perché il cliente è stato un committente illuminato che ha avuto estrema fiducia in noi, non solo perché le linee moderne e la pulizia delle geometrie hanno permesso di realizzare un’ architettura di cui siamo orgogliosi ma soprattutto perché questo è sicuramente il progetto che ci ha uniti e ci ha fatto capire di poter essere una squadra vincente. Attualmente la pentola sta esplodendo da quante cose ci bollono dentro. Ci sono molte cose interessanti che stiamo seguendo come un social housing all’interno di una villa storica, uno spazio di co-working, uno show-room con attigui uffici amministrativi, delle case in collina, delle ristrutturazioni di ville storiche, una ghost kitchen, dei nuovi format per negozi, saloni e ristoranti e molto altro.
Con l’Ecobonus/Sismabonus al 110% si sta verificando una vera e propria corsa alla riqualificazione edilizia: qual è il vostro pensiero in merito?
Nello spirito di “fare squadra” di cui parlavamo prima, sono da mesi oramai che fiscalisti e periti collaborano con MAM architetti per affrontare in modo professionale e specializzato anche questo tema. Personalmente riteniamo che l’argomento sia molto delicato ed articolato. Da un lato offre potenzialmente molti vantaggi ma dall’altro vincola a non poche responsabilità non solo i professionisti incaricati ma il committente stesso. A nostro avviso l’intento di favorire la riqualificazioni energetica degli immobili del nostro paese è sicuramente un fine nobile ma lo strumento ad oggi adottato presenta ancora diverse lacune e molti rischi per chi lo vuole perseguire. Per questo motivo MAM cerca di parlare chiaro sin dall’inizio con i propri committenti trasferendo loro in maniera trasparente tutti gli strumenti e le informazioni necessarie per condividere assieme questa nuova avventura.
E quanto conta avere la priorità della sostenibilità e abbinarla alla funzionalità e al design, nei vostri progetti?
Innanzitutto sarebbe bene specificare cosa si intende per sostenibilità. Si tratta di un concetto che può essere ricondotto al tema delle fonti rinnovabili, o a quello dell’impatto ambientale della costruzione stessa o della capacità di inserirsi nel paesaggio o, ancora, potrebbe riferirsi al tema del confort psicofisico per chi vive queste architetture.A nostro avviso quindi la sostenibilità deve far parte ormai di ciascun singolo processo di progettazione allo stesso livello di funzionalità e di design. Gli edifici non possono essere più considerati indipendentemente ma devono essere dei sistemi aperti che abbracciano molti altri temi, come i contesti in cui vengono inseriti, le persone che ci devono abitare o il futuro del nostro mondo. MAM architetti poi ci mette sempre una certa attenzione anche al lato estetico.
Provincia o città: pro e contro, dal Veneto a Milano e Roma…
MAM architetti è operativo in tutto il territorio italiano e non solo. Milano, Torino, Roma, Firenze ma anche Parigi, Londra e Berlino. Amiamo immensamente il nostro territorio e il nostro territorio ama noi e forse per questo motivo non sentiamo la necessità di una città dalle dimensioni più grandi. Certo, le metropoli offrono probabilmente più stimoli ma ad oggi non esistono più ne limiti territoriali ne limiti culturali grazie alla velocità odierna negli spostamenti. All’interno di MAM siamo fortunatamente tutte persone che amano viaggiare e confrontarsi con culture diverse dalla nostra.
Chi dei tre fa cosa e quali caratteristiche vi contraddistinguono?
Tra di noi Michele Cecchetto è sicuramente il più eclettico, nasce come interior designer per allestimenti fieristici ma diventa nel tempo architetto a tutto campo con una specializzazione nei progetti residenziali di alto livello. In MAM diciamo sempre che è lui il perfezionista del gruppo, attento conoscitore dei dettagli, delle finiture e di tutte le novità che offre il mercato nel nostro settore. Alberto invece è il nostro instancabile “executive account”, l’uomo esperto di cantiere. Pochi nel nostro settore hanno la sua innata curiosità nell’apprendere le soluzioni edili e tecnologiche nonché la capacità di scendere in campo e di risolvere le più complicate problematiche di cantiere. Michele invece nasce con una formazione principalmente commerciale, specializzato nel retail ed entertainment. Esperienza decennale nel settore della ristorazione, della GDO (grande distribuzione organizzata), dei cinema e dei centri commerciali. Ha seguito come interior designer o come project manager sia grandi catene sia nuove startup.
Difficile lavorare in squadra? O team è valore aggiunto?
Il lavoro di squadra al giorno d’oggi è fondamentale per diversi motivi. Confronto di idee, compensazione di ruoli, specializzazioni settoriali altrimenti non sarebbero possibili o altrettanto efficaci. Non è sempre facile perché ovviamente ognuno ha i propri pregi e i propri difetti, come in tutte le famiglie, ma la maturità insegna anche ad ascoltare e ad apprendere. Non si tratta quindi solo di un percorso professionale ma anche di un percorso umano. Percorrere un cammino tenendosi per mano tra persone di cui si ha fiducia, rispetto e stima, ancor più nel 2020, può solo generare energia positiva e conforto nel proseguire senza arrendersi alle avversità.