Utilissime e ormai sdoganate da un anno: le videocall sono protagoniste delle nostre vite. Ecco Come fuggire con eleganza
Stufo di trascorrere ore ore e ore davanti al pc tra un appuntamento su Google Meet e una Zoommata?
Ecco qualche idea carina per svignarsela, con eleganza, e continuando a rispettare il lavoro.
Sono uno degli strumenti più efficaci per sei milioni e mezzo di italiani (dati Osservatorio Smart Working) per continuare a lavorare da casa. Ma già gli esperti parlano di «Zoom Fatigue», ovvero della fatica da videocall. Tra aperitivi, lezioni, corsi e riunioni gli appuntamenti virtuali sono tanti, troppi, e lo stress diventa protagonista.
Sì perché sono davvero tanti gli stimoli a cui è sottoposto il cervello durante una videcall, spesso piena di rumori di sottofondo e imprevisti e connessione ballerina.
L’università di Ludwigshafen ha analizzato un team di smartworker che hanno confermato di sapere bene cos’è la Zoom Fatigue (il 60 % ha detto di conoscere il fenomeno, il 15 % di soffrirne) e di viverne le conseguenze che vanno dalla difficoltà a concentrarsi al mal di testa e mal di schiena.
Ci si sente stanchi, meno produttivi e inclini a commettere errori.
Cosa fare per “svignarsela” da una videocall?
Uno sviluppatore – Sam Lavigne – ha realizzato un’estensione per browser per «scappare» dalle Zoom Call. Si chiama Zoom Escaper e in pochi clic disturba a piacimento con otto rumori diversi, dal cane che abbaia al bambino che piange, qualsiasi tipo di video chiamata, costringendo i partecipanti a chiudere. Così la tecnologia si ribella alla Zoom Fatigue.
Oppure con Fake a Call si imposta l’orario in cui vuoi ricevere la finta chiamata, e la app fa il resto. Permettendoci di fuggire dalla nostra videocall giustificatissimi.
E ancora si può disattivare la videocamere per far finta di continuare a essere presenti o sfruttare la scusa della connessione che cade.
O magari, semplicemente dire la verità, rimandando la vita sociale a quando si potrà, senza troppe videocall spesso inutili!